MIA Market 2019: la quinta edizione sarà dal 16 al 20 ottobre
— 2 giugno 2019Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
Scheda
(Id., USA 2016)
Regia: John Krasinski
Con: John Krasinski, Sharlto Cooper, Anna Kendrick, Richard Jenkins
Durata: 1 ora e 30 minuti
L’attore John Krasinski torna alla regia con The Hollars a quasi dieci anni dall’inedito (in Italia) Brief Interviews with Hideous Men tratto da David Foster Wallace.
Esiste, nel cinema americano, un vero e proprio sottogenere di commedia dolce-amara di area indie che ruota inevitabilmente attorno al forzato ritorno a casa di un “trenta e qualcosa” depresso in seguito a un lutto o un dissesto economico. Tale ritorno funge da temporaneo standby della propria quotidianità utilizzato in genere per mettere in discussione le scelte fatte fino ad allora e/o fare i conti con gli errori del passato.
Fortuna vuole – anche se forse c’entra un po’ anche la bravura nello scrivere i dialoghi – che ciò che, detto così, può apparire come una fastidiosa coazione a ripetere di cliché sul fatidico passaggio all’età adulta, porti invece a risultati quasi sempre meritevoli di interesse.
Beautiful Girls, Elizabethtown, La mia vita a Garden State sono solo alcuni esempi a cui aggiungiamo, per amore di completezza, Young Adult di Jason Reitman come declinazione al femminile.
Ci si potrebbe interrogare semmai a un livello più profondo e cercare di capire quali siano le motivazioni che spingono così tanto cinema indipendente a stelle e strisce a insistere su questo pattern o, quanto meno, stabilire un termine universalmente condiviso per definire questo genere di film. E The Hollars, che si inserisce perfettamente in questo solco narrativo, non delude affatto.
Scritto da quel James C.Strouse che, su tematiche molto simili, aveva già dato in Lonesome Jim di Steve Buscemi, il film di Krasinski racconta la storia di John Hollar (interpretato dallo stesso regista) che, quando a sua madre viene diagnosticato un tumore al cervello, torna a casa e ritrova la sua famiglia disfunzionale composta da un padre in bancarotta (un Richard Jenkins che è il vero cuore pulsante del film) e un fratello irrisolto (Sharlto Cooper), oltre all’immancabile ex ragazza che, nonostante si sia sposata e abbia avuto un figlio da un altro, pensa ancora a lui con nostalgia. Intanto John, la cui carriera come fumettista non è mai decollata, sta per avere un figlio insieme alla fidanzata Rebecca (Anna Kendrick) sebbene siano in crisi. Ecco, se magari si fosse lavorato un po’ più di cesello in termini di quantità di sfighe, il risultato non ne avrebbe risentito affatto, anzi.
I topoi del (sotto)genere ci sono più o meno tutti, dagli scambi molto mumblecore sul terrore della paternità a una fuga dall’ospedale su una sedia a rotelle con musica ad hoc in sottofondo, senza contare un finale in cui morte e nascita si avvicendano come in un’ideale staffetta della vita. Ciononostante il film è buono e Krasinski bravo a mantenersi in equilibrio costante tra riso e pianto per tutta la sua durata aiutato senz’altro, in questo, da un cast affiatato e molto ben assortito.
Avrebbe aiutato semmai una cornice estetica più varia e non per forza incentrata sul solito susseguirsi di campi medi sui personaggi che parlano. Inutile dire che gli amanti delle storie di questo tipo andranno a nozze con The Hollars e probabilmente si affezioneranno pure ai suoi personaggi un po’ acciaccati dalla vita. Chiunque invece chieda al cinema indipendente lo sforzo di andare oltre certi schemi chiusi, potrebbe trovarlo a tratti pedissequo nel suo rimandare a troppi film già visti.
Il voto finale tiene anche conto del fatto che chi scrive appartenga alla prima categoria.
Voto: 6,5
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