Nel 1972 nelle sale uscì al uno dei film più amati di sempre, Il padrino, pietra miliare della cinematografia mondiale. Oggi, 44 anni dopo, il regista Francis Ford Coppola, ha voluto svelare i segreti della lavorazione del film. Nelle librerie americane è appena stato pubblicato The Godfather Notebook, un tomo da 720 pagine edito da Regan Arts, il taccuino che Coppola usò per annotare i suoi pensieri sull’adattamento del romanzo di Mario Puzo.
Il regista aveva 29 anni quando girò The Godfather, accettando malvolentieri il lavoro rifiutato da Sergio Leone, Arthur Penn ed Elia Kazan prima di lui. Era in bolletta e aveva bisogno di lavorare, ma il romanzo di Puzo non lo entusiasmava, tanto che anche lui fu lì lì per abbandonare il progetto.
Poi, alla seconda lettura del libro, Coppola iniziò a sentire la necessità di annotare idee, dubbi e quant’altro sul testo. Decise quindi di creare un prompt book (metodo utilizzato più nel teatro che non nel cinema), ossia un libro ad anelli composto delle pagine del romanzo ritagliate e incollate su cartoncino, più resistente dei semplici fogli e più largo, per avere lo spazio a margine per annotazioni e disegni.
«Questo taccuino è stato il mio punto di riferimento privato per Il padrino – ha dichiarato il regista -, e dopo molti anni sono eccitato all’idea di condividerlo con chi avrà piacere. È la chiave per comprendere quello che accadde durante la lavorazione del film, a partire dal romanzo di Mario Puzo».
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