MIA Market 2019: la quinta edizione sarà dal 16 al 20 ottobre
— 2 giugno 2019Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
In un video del canale YouTube Now You See It viene spiegato che cosa vuol dire quando un personaggio beve latte in un film. È un modo che gli sceneggiatori hanno per caratterizzare i personaggi, dato che il latte in genere viene associato all’innocenza, alla crescita e all’immaturità.
James Dean in Gioventù bruciata, beveva latte. Difficile invece trovare l’agente 007 con un bicchiere di latte in mano al posto del suo proverbiale vodka Martini agitato, non mescolato.
Ma non sempre il latte nei film viene associato a questi concetti: infatti ci sono tantissimi “cattivi” che lo bevono, uno su tutti l’Alex di Arancia meccanica, anche se il suo era “lattepiù”, corretto con mescalina e altre sostanze stupefacenti. In questo caso si trattava di un modo per evidenziare la dicotomia crudeltà – innocenza che, in alcuni soggetti, viene superata attraverso forti disagi psichici.
Pensate al killer di Non è un paese per vecchi interpretato da Javier Bardem, un uomo adulto, e folle, che continua a bere latte, o allo spietato colonnello Hans Landa di Bastardi senza gloria. Oppure, estendendo un po’ il campo, al bicchiere di latte forse avvelenato de Il sospetto di Hitchcock. Se al posto del bicchiere splendente di latte (Hitch ci fece mettere una lampadina dentro per enfatizzarne il colore) ci fosse stato un whiskey, la scena non avrebbe funzionato altrettanto bene.
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