Il Tribunale di Frosinone lo scorso febbraio (ma le motivazioni sono state depositate solo ieri) ha emesso una sentenza destinata a far discutere ma già passata alla storia. Per la prima volta in Europa, infatti, un giudice ha annullato una multa di 600 mila euro nei confronti di siti pirata che permettevano di vedere film (o ascoltare musica) in streaming, gratuitamente. Si tratta della prima sentenza a riconoscere che, se non ci sono prove sufficienti, un sito non può essere oscurato e il suo gestore sanzionato. In pratica il tribunale non ha riconosciuto automaticamente la violazione del diritto d’autore per un portale che non ospitava direttamente i film in streaming, ma soltanto i link per vederli su altri siti. Inoltre il giudice ha ritenuto che il sito in questione garantiva al gestore un guadagno classificabile come “risparmio di spesa” (non economicamente apprezzabile), e non rappresentava un’attività con fini di lucro.
La sentenza è rivoluzionaria perché ribalta il modus operandi finora reputato “giusto”, che ha portato all’oscuramento di molti siti solo perché contenevano link a materiali protetti dal diritto d’autore.
Stando a quanto spiegato nelle motivazioni depositate, invece, non sempre le piattaforme che ospitano link a film e altri contenuti video o audio commettono reato e per essere perseguibili dalla legge, non è più sufficiente che un sito di streaming guadagni attraverso banner e condivisione di link, ma occorre provare che l’attività di reddito sia direttamente collegata allo sfruttamento di un’opera audiovisiva. Alla luce di questa sentenza, quindi, non c’è stata nessuna violazione del copyright all’interno dei portali in questione (filmakers.biz, filmaker.me, filmakerz.org, e cineteka.org), che sono stati sollevati dal pagare una sanzione molto salata.
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