Ne ha avuto davvero per tutti, Valeria Bruni Tedeschi, che ieri sera è salita sul palco dei David di Donatello visibilmente commossa per ritirare il premio come Migliore attrice per La pazza gioia. Nonostante sia alla quarta statuetta l’attrice torinese ha emozionato tutti con il suo mix di lacrime e risate e quei tanti fogli tenuti in mano per essere certa di non dimenticarsi di nessuno, a dispetto di quei ridicoli 45 secondi di tempo a disposizione di ogni vincitore per i ringraziamenti.
Si scusa con i presenti e chiede aiuto alla sua compagna di set Micaela Ramazzotti, anche lei candidata, che sale sul palco per spalleggiarla.
«Ringrazio Franco Basaglia, che cambiò radicalmente l’approccio della malattia mentale in Italia. Paolo Virzì, che mi guarda da anni con tenerezza, allegria e senza paura. Ringrazio la mia amica Barbara, che mi propose ufficialmente la sua amicizia il primo giorno di asilo e mi dette un po’ della sua focaccia facendomi sentire magicamente non più sola. Ringrazio poi i miei amici, le mie amiche senza i quali non potrei vivere. Il mio povero psicoanalista. Ringrazio Leopardi, Ungaretti, Pavese ma soprattutto Natalia Ginzburg, i cui libri mi illuminano e mi consolano». E poi ancora: Anna Magnani e De Andrè, la madre, la sorella, la zia e quel suo personaggio del film «meraviglioso triste buffo, e tutti i registi che mi hanno accolto nei paesi della loro fantasia, e in anticipo quelli che forse mi accoglieranno ancora permettendomi di vivere questa vita parallela che è il cinema. Ringrazio gli uomini che mi hanno amata, che ho amato e anche quelli che mi hanno abbandonata, perché mi sento fatta di tutti loro, ed è a loro che mi racconto. Ringrazio gli sconosciuti che mi fecero un sorriso, un gesto, ma nei giorni più bui. Ringrazio i miei due meravigliosi bambini. Ecco. E grazie a voi. Scusate».
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