I cambiamenti sono volti a favorire una tipologia più variegata di film, e non solo quelli che alle spalle hanno gli studios a sostenerli. Fino ad ora, la prima fase di votazioni era condotta da una serie di comitati divisi per colori (rosso, bianco, blu e verde): i membri dovevano avere visto almeno l’80% dei film assegnati al rispettivo comitato, e potevano vedere e votare anche i film assegnati agli altri comitati (magari i più popolari o meglio promossi).
Il nuovo sistema non prevede più l’esistenza di questi comitati: ogni film verrà assegnato a ciascun membro partecipante alla prima fase di votazione, in modo che tutti i film abbiano la stessa visibilità, anche quelli meno pubblicizzati (ma ogni membro potrà votare anche per film che non gli sono stati assegnati, avvantaggiando in qualche modo i film popolari). Dopo la votazione, il Foreign Language Committee selezionerà altri tre film che verranno aggiunti ai sei selezionati nella prima fase, l’idea è che questi tre film siano prodotti meno noti che contribuiscano a rendere più ricca e variegata la scelta per la seconda fase di votazione. ThePlaylist spiega che con il sistema precedente un film come Elle è stato “colpevolmente” escluso dalla selezione, cosa che si è fatta ancor più scandalosa quando Isabelle Huppert è stata nominata come migliore attrice.
Nella seconda fase di votazione verranno mostrati i nove film scelti a 30 membri dell’Academy a New York, Londra e Los Angeles (10 in ogni città). Questi voteranno ciascun film, e i cinque più votati diventeranno i nominati. Sarà interessante se questo nuovo metodo funzionerà e nella rosa di candidati finiranno anche film meno pubblicizzati ma, magari, più meritevoli.
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