Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Quarant’anni dopo, La ruota delle meraviglie riporta Woody Allen a Coney Island: era il 1977 quando il regista newyorkese girava quell’incanto di Io & Annie, in cui il nevrotico Alvy Singer, una delle innumerevoli emanazioni dell’Allen-pensiero nonché il più riuscito alter-ego dell’autore, si presentava più o meno così: “Il mio analista dice che traviso i miei ricordi d’infanzia, ma giuro che sono cresciuto sotto le montagne russe del distretto di Coney Island di Brooklyn. Forse ha influito sul mio temperamento che è un po’ nervoso, credo“.
Un nostalgico ritorno alle origini con una vicenda che si svolge, negli anni Cinquanta, all’ombra della Wonder Wheel, la celebre ruota panoramica del luna park di Coney Island. Quattro personaggi si intrecciano nel frenetico mondo del parco divertimenti: Ginny (Kate Winslet), ex attrice malinconica ed emotivamente instabile, costretta a lavorare come cameriera per mantenere il figlio Richie; Humpty (Jim Belushi), il suo rozzo marito, manovratore di giostre; Mickey (Justin Timberlake), un aitante bagnino con il sogno di diventare scrittore, e Carolina (Juno Temple), la figlia che Humpty non vede da anni e che ora è costretta a nascondersi nell’appartamento del padre per sfuggire al proprio passato.
Non sarà uno dei più ispirati e riusciti lavori di Allen, ma ad averne di film come La ruota delle meraviglie, con i suoi personaggi fragili e imperfetti, resi vivi da quelle piccole sfaccettature che non sono altro se non le cause e i desideri che li muovono all’interno di una storia dall’impianto dichiaratamente teatrale. Al centro della scena, una ritrovata Kate Winslet (non la vedevamo così appassionata dai tempi di Carnage) alle prese con un’eroina tragica e disperata che ricorda non poco un altro simbolo della filmografia alleniana recente, la Blue Jasmine interpretata da Cate Blanchett: anche lei alle prese con un tracollo emotivo ed esistenziale la cui feroce componente drammatica viene ancor più amplificata dal contesto futile e leggero nel quale ha luogo, anche lei alle prese con i sogni spezzati e le speranze per una nuova vita che sembra sfuggirle ogni giorno di più. Al suo fianco, degli ottimi comprimari, da un rude Belushi dal cuore tenero che cerca di tenere a bada la sua affezione per la bottiglia, fino a una Juno Temple deliziosamente svanita e a un Justin Timberlake dagli occhi perennemente illuminati dal sogno romantico che coltiva, mentre tiene d’occhio i bagnanti dalla torretta (“Tanto qui non affoga mai nessuno“).
Immobilizzata nel tempo, con le sue luci e le sue ombre, dalla fotografia di Vittorio Storaro (qui alla sua seconda collaborazioe con Allen, dopo l’incipriato Café Society), La ruota delle meraviglie impedisce la vista sull’oceano dalla casa-tugurio di Ginny e Humpty. Gli orizzonti si stringono sempre di più in quel piccolo, logoro appartamento illuminato giorno e notte dalle luci delle attrazioni che lo circondano, teatro di uno struggente monologo finale sul matrimonio declamato da una gigantesca Winslet.
E se la sensazione che ci si trovi davanti a un Allen un po’ troppo contenuto e saldamente aggrappato a un canovaccio ormai messo in scena tante altre volte è indubbia, è anche vero che nessuno come lui si è dimostrato abile nel trovare sempre il modo per infondere nuova linfa al già visto. In un simile contesto i cliché alleniani risuonano con un fragore diverso, disperato. Così il brusco passaggio di registro dalla commedia al dramma a metà film e così la scelta di lasciarsi alle spalle il confortevole universo intellettuale per gettarsi a capofitto in una realtà misera e disillusa – ma pur sempre dominata dal Fato – in cui le danze dei personaggi si fanno pesanti e le loro fragili psicologie smettono di essere un argomento vezzoso su cui intavolare discussioni a cena.
Voto 7
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
Kate Winslet giganteggia nel ritratto di donna disperato e tragico cucitole addosso da Woody Allen.
Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
L’elefantino volante di casa Disney diventa un dolcissimo freak nelle mani di Tim Burton.
Nelle sale il profondissimo ritratto di signora di Sebastián Lelio con una Julianne Moore radiosa, che reinterpreta magistralmente il personaggio che fu di Paulina García.
Le confessioni di un serial killer in un viaggio attraverso le profonde radici del male: Lars von Trier colpisce ancora.
Clint Eastwood torna a dirigersi in un film ironico e toccante ispirato a una storia vera.
Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
L’attore protagonista dello spot che prende in giro i film sulla mafia italoamericana.
Angelo (Il cielo sopra Berlino) e demone (Hitler ne La caduta). Ci lascia un attore immenso, versatile, sensibile.
L’attore, 63 anni, era ricoverato al Policlinico di Napoli da due settimane.
Il capitolo conclusivo della trilogia di M. Night Shyamalan è il film di supereroi che non ci si aspetta.
Nelle sale la commedia criminale di Massimiliano Bruno. Un tuffo nell’Italia dell’82 tra i mondiali di calcio e la banda della Magliana.
Ecco come funziona la nuova sezione per prenotare e acquistare i biglietti del cinema attraversoil social media.
In gara per la Palma d’oro, tra gli altri, Terrence Malick, Pedro Almodóvar, i Dardenne, Marco Bellocchio e Xavier Dolan.
La rilettura del romanzo di Beppe Fenoglio ad opera dei fratelli Taviani, interpretata da Luca Marinelli sbarca alla Festa di Roma. La recensione.
Per offrirti il miglior servizio possibile il sito utilizza i cookie. Proseguendo la navigazione, ci autorizzi a memorizzare ed accedere ai cookies di questo sito web. Leggi l'informativa
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.
Leave a reply