Arriverà nelle nostre sale il prossimo 18 gennaio L’ora più buia, biopic storico diretto da Joe Wright (Espiazione, Anna Karenina) e interpretato da un immenso Gary Oldman nei panni di Winston Churchill. Abbiamo visto il film in anteprima – a breve la recensione – e possiamo confermare che il lavoro che Oldman ha compiuto, sia nell’aspetto che nella voce e nelle movenze, lascia davvero senza fiato.
L’ora più buia, che vede nel cast anche Kristin Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ronald Pickup e Ben Mendelsohn, porta sul grande schermo la vera storia dell’ex primo ministro inglese Winston Churchill, soffermandosi su un momento particolare della sua vita. Il titolo del film si riferisce alla frase di Churchill usata per descrivere il periodo – tra l’invasione della Francia da parte dei nazisti nel 1940 e dell’Unione Sovietica nel 1941 – che vide l’impero Britannico combattere da solo nella guerra contro il nemico tedesco.
A pochi giorni dall’assunzione della carica di primo ministro della Gran Bretagna, Winston Churchill si trova ad affrontare una delle sue prove più difficili: considerare un negoziato di pace con la Germania nazista, o continuare a combattere saldamente per gli ideali, la libertà e l’autonomia di una nazione.
Mentre le inarrestabili forse naziste si insediano nell’Europa orientale e la minaccia di un’invasione diventa sempre più concreta, con un pubblico impreparato, un re scettico e il suo partito contro di lui, Churchill dovrà superare la sua ora più buia, chiamare a raccolta una nazione e provare a cambiare il corso della storia mondiale.
Di seguito l’intervista video a Gary Oldman in cui l’attore racconta che cosa ha significato per lui interpretare un personaggio tanto celebre quanto contraddittorio quale fu Churchill.
L’ora più buia: la videointervista a Gary Oldman
Oldman parla anche dello straordinario apporto che ha dato al suo personaggio l’artista e make-up artist giapponese Kazuhiro Tsuji, un vero pilastro a Hollywood, che nel 2012 ha lasciato l’industria del cinema per dedicarsi all’arte (le sue sculture iperrealiste sono davvero impressionanti), e che è tornato al suo primo amore quando ha saputo che avrebbe dovuto aiutare Gary Oldman a somigliare il più possibile a Churchill. Una sfida che non poteva non raccogliere.
L’ora più buia: la videointervista a Gary Oldman
“Arrivavo sul set alle 3 del mattino per iniziare a truccarmi – racconta Oldman. La parte dei costumi prendeva un’altra mezz’ora, fino a quando la troupe non arrivava alle 7“.
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