La truffa dei Logan

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A quattro anni di distanza da Effetti collaterali e con un notevole intermezzo “televisivo” scandito da Dietro i candelabri e due stagioni di The Knick, Steven Soderbergh torna al cinema con un altro heist-movie in cui sono ben presenti i rimandi alla trilogia di Ocean’s anche se, a quindici anni dal primo capitolo della saga, il suo tocco sembra essersi affinato, sicuramente cambiato, così come è cambiata l’America che racconta – dopotutto dal 2001 ne sono successe di cose, dall’11 settembre alla crisi finanziaria, alla guerra in Iraq – più schietta e meno patinata. Questa volta il colpaccio non consiste nello svaligiare un casinò di Las Vegas ma nel recuperare i miliardi di banconote che si trovano nei condotti sotterranei della Nascar durante la corsa automobilistica che si corre annualmente sul circuito Charlotte Motor Speedway.



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L’ambientazione sembra quella del telefilm Hazzard, solo che al posto di Bo e Luke ci sono i fratelli Logan, Jimmy (Channing Tatum) e Clyde (Adam Driver), squattrinati e con l’acqua alla gola, che mettono su una banda di criminali da strapazzo per evitare che Jim perda la custodia della figlia. Perfettamente equilibrato e idealmente diviso in tre parti – una prima in cui viene messa su la banda, una seconda incentrata sulla rapina vera e propria e una terza sempre sul colpo, ma visto da una diversa prospettiva e che smaschera trucchetti e svela altarini, La truffa dei Logan è un film che intrattiene e diverte senza essere mai cheap e in cui il legame che si instaura tra i personaggi e il modo in cui ognuno di loro entra in scena, mostra quanto si basi su una scrittura salda, affinata e dal ritmo serrato.

Inseribile all’interno della produzione hollywoodiana “disimpegnata” dell’autore americano che, ormai da vent’anni, continua a realizzare pellicole commerciali (Out of Sight o la già citata trilogia di Ocean’s) alternandole a prodotti decisamente più autoriali se non addirittura sperimentali (da Sesso, bugie e videotape fino a Bubble e The Girlfriend Experience), La truffa dei Logan ha una struttura solida e incastri ineccepibili.
Bravissimi Tatum (al quarto film con Soderbergh) e Driver. Perfetta poi la caratterizzazione che Daniel Craig dà al suo personaggio, l’esperto in esplsivi Joe Bang – nomen omen – con capigliatura platino e tatuaggi da galeotto. Perfetta nemesi di Bond.

Voto 7,5

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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