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— 2 giugno 2019Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
La storia di Kaleidoscope, uno dei più noti film che non furono mai realizzati, inizia alla fine del 1964. Alfred Hitchcock deposita un soggetto per il cui sviluppo in sceneggiatura cerca di coinvolgere Robert Bloch, autore del romanzo Psycho da cui Hitch aveva tratto il suo più grande successo. Bloch però rifiuta, c’è troppa violenza in quella storia che si ispira alle figure di famigerati serial killer inglesi come John George Haigh, John Christie e Neville Heath.
Dopo di lui, diversi altri sceneggiatori hanno tentato di portare a termine quello che probabilmente avrebbe rappresentato il picco più estremo dell’immaginario hitchcockiano, da Samuel Taylor ad Alec Coppel, fino ad arrivare al vecchio Benn W. Levy, che si mette al lavoro sul copione per diversi mesi. Ma Hitchcock non è ancora soddisfatto di questa sceneggiatura alla quale apporta personalmente diverse modifiche.
Nel frattempo i suoi due ultimi film, Marnie (1964) e Il sipario strappato (1966) si rivelano un flop sia di critica che di pubblico e Hitch torna ad accarezzare l’idea di sviluppare Kaleidoscope che, nelle sue intenzioni, doveva essere un’opera low budget su un serial killer necrofilo di New York.
Come suo solito, il regista inglese aveva già bene in mente come voleva che fosse il suo film: sarebbe stato caratterizzato da tagli di inquadratura non “tradizionali”, illuminato da luce naturale e, per quanto riguarda il cast, voleva attori rigorosamente non professionisti.
Il protagonista di Kaleidoscope rispondeva al nome di Willie Cooper, un uomo giovane e attraente che uccideva solo donne e sempre in contesti legati in qualche modo all’acqua: una vasca da bagno, una cascata, una vecchia nave da guerra. Un numero piuttosto alto di scene, poi, le avrebbe girate con camera a braccio, per dare al film quella patina di amatorialità che avrebbe reso le scene più crude ed estreme, ancora più vere.
Di quest’opera, mai realizzata, rimangono alcune foto e qualche secondo di girato. La Universal bocciò infatti il progetto immediatamente, appena vide le poche seqenze portate da Hitchcock (insieme alla sceneggiatura, ad alcune foto e a 450 posizioni di cinepresa già pronte), nonostante quest’ultimo cercò di convincere i vertici della major in ogni modo, insistendo sul fatto che gli sarebbe stato sufficiente un solo milione di dollari per girare Kaleidoscope. Niente da fare: troppo esplicito e troppo cruento. Alcune delle idee di questo progetto finirono in Frenzy, uno degli ultimi lavori del regista, ma declinate in modo molto più castigato e conforme ai canoni del cinema di quegli anni.
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
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