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— 2 giugno 2019Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
«Avevo messo sullo sfondo tutti i personaggi, con Bogart in primo piano e Ingrid Bergman al suo fianco, in modo che non si capisse immediatamente che tra loro c’era una storia d’amore. Il committente ne fu entusiasta, ma mi fece notare che mancava un po’ di pathos. Allora aggiunsi una pistola in mano a Bogart e un furono tutti contenti» (Bill Gold sulla locandina di Casablanca).
Ne ha disegnate circa 2000 di locandine Bill Gold, prima di scomparire lo scorso 20 maggio, alla veneranda età di 97 anni. L’illustratore e designer newyorkese aveva iniziato il suo personalissimo viaggio nel mondo del cinema nel 1942, realizzando la locandina del film diretto da Michael Curtiz Ribalta di gloria, divenendo collaboratore della Warner Bros.. Nel 1962, in seguito alla crisi che colpì l’azienda, Gold decise di mettersi in proprio, fondando la Bill Gold Advertising. Fu l’inizio di una gloriosa carriera, vissuta da protagonista in quel di Hollywood per oltre sessant’anni. Sue le locandine di titoli celeberrimi come Casablanca, L’esorcista, Un tram che si chiama Desiderio, Barbarella, Gangster Story, Alien e tantissimi altri. Gli viene spesso erroneamente attribuita anche la locandina di Arancia Meccanica, quella celeberrima in cui il protagonista del film Alex DeLarge sbuca fuori da una A. In realtà quel poster è stato disegnato da Philip Castle; Gold ne aveva realizzato un altro, ancora più inquietante che trovate sfogliando la gallery in calce all’articolo.
L’aspetto forse più affascinante del lavoro di Gold (come di molti illustratori che lavorano per il cinema) è che Gold realizzava le sue opere spesso senza aver visto i film in questione, ma solo dopo aver letto la sceneggiatura e conoscendo a malapena i nomi dei componenti del cast. Una procedura che, se da un lato implica un elevato margine di errore (quanto può essere difficile suggerire a chi guarda il senso più stretto di un film attraverso una sola immagine?), dall’altro lascia l’artista completamente libero di trasferire su carta anche gli aspetti più emozionali di una storia. Osservando alcuni dei suoi lavori, è possibile infatti notare come nella maggior parte dei casi, le immagini più iconiche di un titolo, non siano mai prese da un’inquadratura del film.
Gold ha collaborato con alcuni dei più grandi registi di sempre (da Alfred Hitchcock a Stanley Kubrick, passando per Brian De Palma e Martin Scorsese) ma è particolarmente noto il suo rapporto con Clint Eastwood realizzando le locandine di circa 30 film da lui diretti o interpretati.
Nel 2010 il giornalista del “New York Times” Mekado Murphy scrisse su di lui: «Se siete andati al cinema negli ultimi settant’anni ci sono buone possibilità che una parte del merito sia di Bill Gold». Come dargli torto?
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
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