MIA Market 2019: la quinta edizione sarà dal 16 al 20 ottobre
— 2 giugno 2019Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
È morto questa mattina nella sua casa di Roma il regista Bernardo Bertolucci, da tempo era malato di sclerosi multipla, malattia che lo costringeva da anni sulla sedia a rotelle. Con lui se ne va un pezzo di storia del cinema, quello più imprevedibile, polemico e rivoluzionario.
«Sono una pietra, non cambierò mai. Ho la febbre: la nostalgia del presente, ma il mio futuro da borghese è nel mio passato da borghese. Così, per me, l’ideologia è stata una vacanza. Credevo di vivere gli anni della rivoluzione, invece vivevo gli anni prima della rivoluzione, perché è sempre prima della rivoluzione che si è sempre come me».
Nato nella provincia di Parma nel 1941, figlio del poeta Attilio, Bernardo Bertolucci si trasferisce a Roma nel 1961 per studiare letteratura all’Università e inizia a lavorare come assistente alla regia di Pier Paolo Pasolini durante le riprese di Accattone. Nel 1962 gira il suo primo lungometraggio, La commare secca. Nel 1964 firma Prima della rivoluzione, mentre nel 1967 collabora alla sceneggiatura di C’era una volta il West di Sergio Leone. L’anno successivo dirige Partner, liberamente ispirato a Il sosia di Dostoevskij. Nel 1970 è la volta di Strategia del ragno e Il conformista, il primo liberamente ispirato a un racconto di Borges, il secondo tratto dal romanzo di Alberto Moravia: due titoli fondamentali nella sua filmografia. Di due anni più tardi è il capolavoro-scandalo Ultimo tango a Parigi (1972), segnato da innumerevoli vicissitudini censorie.
«Non si può capire oggi che cosa rappresentasse un attore come Marlon Brando all’epoca, era un monumento del cinema di Hollywood, ma trasgressivo».
Dopo Novecento gira La luna (1979) e nel 1981 La tragedia di un uomo ridicolo, ritratto acuto e penetrante della contemporaneità italiana.
Con L’ultimo imperatore (1987), vincitore di nove Premi Oscar, inizia una fase di grandi produzioni, da Il tè nel deserto (1990) a Piccolo Buddha (1993). Nel 1996 Bertolucci gira Io ballo da sola e nel 1998, con un budget limitato, realizza L’assedio. Nel 2003 esce The Dreamers, racconto di formazione ambientato nel ’68 parigino tra cinefilia, sesso e politica, seguito nel 2012 da Io e te, tratto dall’omonimo romanzo di Ammaniti.
Nel 2007 La Mostra del Cinema di Venezia gli conferisce il Leone d’Oro alla Carriera, mentre nel 2011 il Festival di Cannes lo premia con la Palma d’Oro onoraria.
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