Viggo Mortensen, Linda Cardellini, Peter Farrely e Mahershala Ali – Green Book
«Non siamo le presentatrici ma staremo sul palco un po’ di più cosi chi non l’ha visto, domani penserà che lo eravamo». Questa l’apertura di una delle più soporifere edizioni degli Oscar, quella senza un presentatore, tanto per intenderci, e quella in cui alla fine tutti i premi sono stati consegnati in diretta (nonostante fino a qualche giorno fa fosse stato deciso altro), subito dopo l’attesa esibizione dei Queen sul palco del Dolby Theatre.
Un omaggio a Freddie Mercury annunciatissimo e suggellato dalle 4 statuette vinte da Bohemian Rapsody, film sulla vita dell’artista, che è stato anche quello a ricevere più Oscar (Miglior attore protagonista a Rami Malek, Miglior montaggio a John Ottman, Sound Mixing a Paul Massey, Tim Cavagin e John Casali, e Miglior sonoro a John Warhurst e Nina Hartstone.
Ma il trionfatore della serata è stato
Alfonso Cuarón, che con
Roma ha portato a casa tre statuette: Fotografia, Miglior Film straniero e Regia (quest’ultimo già vinto per
Gravity).
Roma è il primo film targato
Netflix ad aver messo un piede nel teatro in cui da 91 anni si consegnano riconoscimenti al cinema “tradizionale” e questi tre Oscar serviranno non solo a spiegare ai più scettici che il Cinema con la c maiuscola è uno solo, al di là del modo in cui viene distribuito, ma anche a far guadagnare un certo prestigio alla piattaforma di streaming, spesso criticata per non dare sufficiente spazio ai film d’autore, aumentando il numero di abbonati e convincendo sempre più registi, attori e attrici di primo livello a lavorare nei loro film.
Tre anche le statuette vinte da Green Book diretto da Peter Farrelly (Miglir Film, Miglior attore non protagonista, andato per la seconda volta a Mahershala Ali e Miglior sceneggiatura originale).
È stata una nottata indimenticabile anche per Black Panther, tornato a casa anche lui con tre statuette. Migliori costumi, migliori scenografie e miglior colonna sonora, per il cinecomic Marvel più premiato di sempre, mentre A Star is Born l’Oscar per la canzone originale, Shallow, e Spike Lee quello (meritatissimo) per la Miglior sceneggiatura non originale BlacKkKlansman.
Olivia Colman
Rami Malek
Per quanto riguarda i premi agli attori, a parte quello annunciatissimo a Rami Malek, c’è da segnalare la settima candidatura andata a vuoto per
Glenn Close. È lei la vera sconfitta della serata. La protagonista di
The Wife – Vivere nell’ombra, vincitrice tra l’altro
di tutti i principali premi di questa stagione (Golden Globe, SAG e Spirit Award) sconta forse il fatto di brillare in un film piuttosto mediocre, che non è stato sufficiente a supportare la sua candidatura. A soffiarle il premio, una strepitosa
Olivia Colman, regina lesbica e depressa de
La favorita di
Yorgos Lanthimos, inizialmente in pole position con dieci nomination e vincitore di una sola statuetta. Miglior attrice non protagonista è
Regina King, per il suo ruolo in
Se la strada potesse parlare (ma lo avrebbero meritato, ex-aequo, le due co-protagoniste de
La favorita, Rachel Weisz ed Emma Stone), mentre il Miglior non protagonista,
Mahershala Ali, uno degli attori più interessanti del momento, è al suo secondo Oscar in tre anni, dopo quello vinto nel 2017 per
Moonlight.
Mahershala Ali
Il momento più emozionante di una serata che ha regalato ben pochi brividi, è stato il tradizionale filmato In memoriam, che ogni anno l’Academy dedica alle persone scomparse nel mondo del cinema. Tra i numerosi talenti che ci hanno lasciato, Ermanno Olmi, Bernardo Bertolucci, Vittorio Taviani, Milos Forman, Stan Lee e Bruno Ganz.
L’elenco di tutti i premiati agli Oscar 2019
Miglior film
Green Book
Miglior regia
Alfonso Cuarón, Roma
Miglior attore protagonista
Rami Malek, Bohemian Rhapsody
Miglior attrice protagonista
Olivia Colman, La favorita
Miglior attore non protagonista
Mahershala Ali, Green Book
Miglior attrice non protagonista
Regina King, Se la strada potesse parlare
Miglior trucco e acconciature
Vice
Migliori costumi
Black Panther
Miglior scenografia
Black Panther
Migliore fotografia
Roma
Miglior montaggio sonoro (“sound editing”)
Bohemian Rhapsody
Miglior sonoro (“sound mixing”)
Bohemian Rhapsody
Miglior montaggio
Bohemian Rhapsody
Miglior film straniero
Messico, Roma
Migliori effetti speciali
First Man
Miglior sceneggiatura originale
Green Book
Miglior sceneggiatura non originale
BlacKkKlansman
Miglior colonna sonora originale
Black Panther
Miglior canzone
“Shallow”, A Star is Born
Miglior documentario
Free Solo
Miglior film d’animazione
Spider-Man: Un nuovo universo
Miglior cortometraggio animato
Bao
Miglior cortometraggio documentario
Period. End of sentence
Miglior cortometraggio
Skin
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