Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Dopo quindici anni di carcere, Juliette viene rilasciata e si trasferisce a casa della sorella minore Léa, che vive con il marito e due figlie adottive. Qui cerca di ritrovare un po’ di serenità, ma il muro che si è costruita attorno mentre era in prigione sembra non voler crollare.
Un film difficile, rarefatto e ovattato, costruito sul non detto e sui sottili equilibri di un’interiorità ormai ferita, che ha tuttavia il coraggio e la forza di andare avanti.
Diciamo subito che Kristin Scott Thomas, secondo noi, è stata la grande esclusa agli Oscar di quest’anno. Qui è splendida nel ruolo di una Medea distrutta dal dolore e dalle scelte che è costretta a fare. Dettate, incredibilmente, dall’amore che una madre nutre nei confronti del proprio figlio. Temi forti che, tuttavia, diventano sfuggenti e poco profondi in alcuni punti della narrazione.
Voto 6
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