Iron Man 2

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“La verità è che… io sono Iron Man”. Così calava il sipario sul primo film (tanto lo avete visto tutti, no?), ed esattamente da qui riprende Iron Man 2. Una cosa va detta subito: la squadra dei quattro sceneggiatori (Mark Fergus, Hawk Ostby, Art Marcum e Matt Holloway) che avevano scritto il primo episodio, sono stati sostituiti da Justin Theroux (Tropic Thunder). E non è un dettaglio. Se Iron Man riusciva a combinare perfettamente l’elemento comic a quello più spettacolare e cinematografico, Iron Man 2 rafforza il secondo, puntando tutto su un Robert Downey Jr. mattatore più che mai e sul suo personaggio con un ego prossimo all’infinito, con cui lo stesso Tony Stark si troverà a fare i conti. Ma procediamo con ordine.



Tony Stark è Iron Man e a distanza di sei mesi dalla diffusione della notizia, il governo e le industrie di armi concorrenti tentano di appropriarsi della sua armatura, accusandolo di essere fuori dal controllo statale. Ma i problemi per Tony, che nel frattempo si è impegnato a mantenere la pace nel mondo, arrivano da più fronti: scopre infatti che il palladio che alimenta l’armatura di Iron Man sta lentamente avvelenando il suo corpo, e che Justin Hammer (Sam Rockwell), il magnate delle armi, aspira a prendere il suo posto nel cuore della gente. Per non parlare della minaccia che arriva dalla steppa siberiana (neanche fossimo in un vecchio film di James Bond), Ivan Vanko, che ha il volto e la mostruosità di Mickey Rourke. A tirare su il morale di Tony, che ha sempre al fianco la sua fida Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) arriva una nuova assistente, bella, brava e che parla latino, la sinuosa Natasha Romanoff (Scarlett Johansson).

Un incipit che spiazza, quello di Iron Man 2. Il supereroe che getta la maschera, strappando il vincolo di segretezza che da sempre contraddistingue quelli come lui, in effetti fa pensare. Ma Favreau non ci lascia il tempo di riflettere su questo aspetto, e ci catapulta in un mondo in cui ormai tutti sanno che Stark e Iron Man sono la stessa persona. Tutto accade alla velocità della luce, come è giusto che sia in un film di questo genere, ma forse un attimo più di lentezza avrebbe reso tutto più assimilabile. Le riflessioni sulla privatizzazione della pace (ma davvero la pace può essere privatizzata?), sul rapporto tra potere politico e celebrità, così come l’assoluto egocentrismo di Stark sono temi corposi e interessanti che a causa della troppa carne al fuoco concentrata nelle due ore e mezza di durata, finiscono ai margini. Ai margini anche Rourke e il suo Vanko dal sorriso a 24 carati, così come la Johansson/Romanoff, entrambi decisamente poco sfruttati dalla sceneggiatura. La vera sorpresa del film è Sam Rockwell, perfetta nemesi dello Stark imprenditore, (personaggio ringiovanito rispetto a come appare nel fumetto, data l’intenzione di Theroux di fornire a Tony un rivale che avesse più o meno la sua età). Assolutamente perfetto.

Robert Downey Jr. è in splendida forma, ed è affiancato da una brillante Gwyneth Paltrow-spalla. Ormai litigano come una coppia collaudata da anni, ben lontani da quel romanticismo latente che caratterizzava il loro rapporto nel primo film.
La nuvola di effetti speciali che vi avvolgerà dal momento in cui entrerete in sala a quando ne verrete fuori (rimanete seduti dopo i titoli di coda, mi raccomando!) è sorprendente. Ennesima dimostrazione che il 3D non è una tecnologia “necessaria”. Azione a più non posso, sottolineata dalla colonna sonora al sapor di metallo firmata dagli AC/DC, dialoghi serrati e repentini cambi di scena fanno di Iron Man 2 un vero pop-corn movie, l’americanata definitiva, che intrattiene e diverte come poco altro.

Voto 7

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Comments

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

3 Comments

  1. Eliana 30 aprile 2010 at 08:11

    Ho adorato il primo, da quello che dici questo è meno bello, ma lo andrò a vedere comunque proprio stasera!!!

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