Il regista de Lo scafandro e la farfalla nella seconda giornata di Festival ha smosso l’opinione pubblica portando In Concorso il suo nuovo film, Miral, una pellicola tanto impegnata quanto interessante. Diretto da un regista ebreo-americano, il cineasta e pittore Julian Schnabel, e scritto dalla sua compagna, la giornalista arabo-israeliana Rula Jebreal il film ha come protagonista la star di The Millionaire Freida Pinto. Apprezzato sia dal pubblico che dai rappresentanti della critica presenti al Festival, Miral racconta la storia di una ragazzina di Gerusalemme Est, (Freida Pinto), che solo grazie all’amore del padre e all’istruzione avuta nell’orfanotrofio di Hind Husseini (interpretata dalla superba attrice palestinese Hiam Abbas) riesce a uscire dalla spirale di violenze in cui si trova invischiata suo malgrado e a costruirsi un futuro altrove.
La grande assente è stata proprio la bellissima Freida Pinto, che ha dato forfait all’ultimo minuto: “Si scusa tantissimo”, ha spiegato Julian Shnabel durante la conferenza stampa, “ma un’emergenza l’ha fatta tornare improvvisamente in India”. Per fortuna che a catalizzare l’attenzione dei fotografi è arrivata Naomi Campbell insieme con il suo fidanzato Vladislav Doronin (nella foto in alto) e Vittorio Sgarbi, acccompagnato dalla sua “amica”, la pornostar Vittoria Risi. Vi lasciamo alle immagini che parlano da sé.
Tornando al cinema, oggi tra i film In Concorso verrà presentato l’atteso Somewhere, il nuovo film di Sofia Coppola in cui la regista pone sotto i riflettori il rapporto tra un padre (Stephen Dorff) e la sua figlia undicenne (la sorellina minore di Dakota, Elle Faning). Sempre In Concorso saranno presentati il francese Happy Few di Antony Cordier e il russo Ovsyanki, diretto da Aleksei Fedorchenko. Fuori Concorso spicca il nome di John Woo con il suo Reign of Assassins, codiretto insieme con Su Chao-Bin, e Gorbaciov, il cassiere col vizio del gioco, in cui Tony Servillo diretto da Stefano Incerti, interpreta un giocatore d’azzardo soprannominato come l’ex Presidente dell’Unione Sovietica, per la voglia a forma di fragola che ha sulla fronte.
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