Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Avere ventisei anni ed essere l’inventore del sito più visitato del mondo già non è cosa da poco. Vedere la propria vita rispecchiata in un film capolavoro di David Fincher è un altro bel traguardo. Succede a Mark Zuckerberg, padre putativo di Facebook, uno dei protagonisti del film evento al Festival di Roma. Ben lontano dall’essere un film sul fenomeno Facebook, a The Social Network e allo sceneggiatore Aaron Sorkin interessa indagare la pluripaternità di un progetto di improvviso e inarrestabile successo nel mondo dei new media. Per questo al centro della storia c’è la battaglia, legale e non, tra il pazzoide e scaltro Zuckerberg (Jesse Eisenberg, bravissimo), il suo amico Eduardo Saverin (Andrew Garfield), e i gemelli Winklevoss (Armie Hammer).
The Social Network non è una biografia e tutto sommato non è neppure un film sulle meraviglie di Internet: si tratta di un’impietosa storia sul potere distruttivo delle idee, su come le proprietà intellettuali siano il nuovo oro della società contemporanea, e su come il più scaltro debba riuscire a farle proprie e tenerle tali. Con un ritmo serratissimo, dialoghi impeccabili e una sceneggiatura semplicemente ottima, il nuovo film di Fincher merita davvero un’infinità di amici.
Voto 9
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