Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Il rischio di sfociare nel ridicolo è sempre dietro l’angolo quando si toccano temi di un certo peso come gli esorcismi. Così come è in agguato, impietoso e inarrivabile, il capostipite di questo genere di pellicole, L’esorcista di William Friedkin. Ma il regista tedesco Daniel Stamm è un temerario, evidentemente, e guardando L’ultimo esorcismo, tutto sommato pensiamo che abbia fatto bene mettersi in gioco.
Il reverendo Cotton Marcus (Patrick Fabian) è un sacerdote che ha perso la fede, ma che continua a praticare esorcismi per denaro. Per chiudere la sua carriera, accetta un ultimo incarico in Louisiana (da sempre considerata patria americana del voodoo) , portando con sé una troupe televisiva composta da due persone per documentare l’inesistenza di Satana e per dimostrare che i cosiddetti posseduti non sono altro che persone che necessitano di cure psichiatriche. Ma il reverendo sarà costretto a ricredersi quando si troverà davanti il caso della giovane Nell.
Per raccontare la storia del reverendo Marcus, Stamm si affida al mockumentary, tecnica ampiamente sperimentata (da The Blair Witch Project passando per Cloverfield, fino ai recenti Paranormal Activity): un falso documentario che ce la mette proprio tutta per sembrare vero. E ci riesce, almeno in parte, se si è colti da un eccesso di sospensione dell’incredulità. Altrimenti si noterebbero alcuni passaggi in cui le telecamere risultano essere palesemente due, mentre la vicenda ne dichiara ufficialmente una sola. Nonostante tutto L’ultimo esorcismo tiene, se si esclude l’ultimo quarto d’ora. E tiene perché rispetto ai tanti film che hanno trattato l’argomento, va da subito in un’altra direzione. Smonta e ridicolizza la figura dell’esorcista, qui solo un truffatore dall’animo gentile, che utilizza la sua abilità affabulatoria e alcuni trucchetti da prestigiatore per sbarcare il lunario. Un prodotto interessante, che consigliamo agli amanti del genere (ma non ai più impressionabili) per avere una visione differente del fenomeno “film sugli esorcismi”. Non a caso Eli Roth (Hostel) ha ritenuto opportuno produrlo.
Voto 6
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
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