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— 2 giugno 2019Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
Cosa non si farebbe per stringerne una tra le mani. Naturalmente stiamo parlando dell’Oscar, il riconoscimento più antico e ambito da quando il cinema esiste. Per la statuetta originale, realizzata per la prima volta nel 1928, fu chiesto all’attore messicano Emilio “El Indio” Fernàndes di posare nudo per prendere ispirazione per lo stampo. L’ambito riconoscimento, in metallo placcata oro a 24 carati, è alto trentacinque centimetri e pesa 3,84 kg. Viene prodotto da un’azienda di Chicago, che da quarant’anni fabbrica ogni pezzo a mano. L’oscar ha un valore commerciale di duecentonovantacinque dollari, una cifra irrisoria se paragonata al prestigio che acquista chi la riceve in premio.
Il record per il maggior numero di Oscar vinti da un singolo film appartiene a Ben-Hur (1959), Titanic (1997) e a Il Signore degli Anelli: Il ritorno del Re (2003). Tutti e tre i film hanno ricevuto undici statuette, ma di questi solo la pellicola di Peter Jackson lo ha fatto vincendo il premio per tutte e undici le nomination ricevute. Ben-Hur ne aveva ricevute dodici e Titanic quattordici. Quest’anno Il discorso del re è il film che partecipa alla cerimonia di premiazione con il numero più alto di nomination, ben dodici.
Parlando di registi, invece, John Ford è quello che guida la graduatoria con il maggior numero di statuette vinte nella categoria Miglior Regista: quattro. Seguito da William Wyler a quota tre, e da Steven Spielberg, Woody Allen e Clint Eastwood che ne hanno vinte solo due. Ma c’è anche chi, forse immeritatamente, l’Oscar come Miglior Regista non è mai riuscito ad aggiudicarselo. Tra questi spicca il nome di Charlie Chaplin, che non solo non ha mai vinto, ma non ha mai ricevuto nemmeno una nomination! Come lui, sono rimasti all’asciutto di candidature anche Buster Keaton, Brian De Palma, Spike Lee e Sam Peckinpah. Altrettanti, i nomi di registi di successo che pur avendo ricevuto delle candidature, non sono mai riusciti a portarsi a casa un Oscar. Tra questi Sidney Lumet (nominato cinque volte e premiato con un Oscar alla carriera solo nel 2004), Stanley Kubrick (nominato tre volte), Robert Altman (con cinque nomination e premiato anche lui con un Oscar alla carriera nel 2006, pochi mesi prima della morte), Orson Welles, che ha ricevuto una sola nomination per Quarto Potere (il premio per la Miglior Regia quell’anno andò a John Ford per Come era verde la mia valle e Welles dovette accontentarsi del premio per la Migliore Sceneggiatura Originale da dividere con Herman J. Mankiewicz) e Hitchcock, cinque nomination nessuna delle quali andata a buon fine.
E anche l’Italia ha il suo bel record legato agli Oscar, visto che è il paese che ha vinto più Oscar nella categoria Miglior Film Straniero (Sul sito dell’Accademy si legge che: “E’ definito film in lingua straniera un lungometraggio prodotto all’esterno degli Stati Uniti d’America con dialoghi in prevalenza non in inglese). Il nostro paese ha vinto infatti ben dodici premi da quando è stata creata la categoria, nel 1956:
Sciuscià (Vittorio De Sica, 1948)
Ladri di biciclette Vittorio (De Sica, 1950)
La strada (Federico Fellini, 1957)
Le notti di Cabiria (Federico Fellini, 1958)
8 e ½ (Federico Fellini, 1964)
Ieri, oggi, domani (Vittorio De Sica, 1965)
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Elio Petri, 1971)
Il giardino dei Finzi-Contini (Vittorio De Sica, 1972)
Amarcord (Federico Fellini, 1975)
Nuovo Cinema Paradiso (Giuseppe Tornatore, 1990)
Mediterraneo (Gabriele Salvatores, 1992)
La vita è bella (Roberto Benigni, 1999)
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
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