Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Che cosa succede quando gli agenti speciali vanno in pensione? In teoria nulla di strano, ma non se il dipendente a riposo in questione è interpretato da Bruce Willis. Paul Moses (Willis) è un ex agente della CIA specializzato nelle cosiddette operazioni in nero. Vive isolato dal resto del mondo e comunica con poche persone. Quando Michael Beesley, il nuovo capo della CIA, viene a conoscenza dell’esistenza di Moses, di quello che ha fatto e degli scottanti segreti di cui è al corrente, decide di eliminarlo, mettendo sulle sue tracce un giovane e agguerritissimo killer. Ma Paul non è il solo ad esser preso di mira. Con lui, verranno perseguitati anche i suoi ex colleghi Joe (Morgan Freeman), Marvin (John Malkovich) e Victoria (Helen Mirren), divenuti improvvisamente bersagli viventi dell’agenzia per cui anni prima prestavano servizio. Paul Moses dovrà riuscire a sopravvivere, ma non da solo: con lui in quest’avventura ci sarà anche la deliziosa impiegata e sognatrice Sarah (Mary-Louise Parker).
L’acronimo Red (Retired and extremely dangerous, ossia pensionati e molto pericolosi) rende perfettamente l’idea di questo gruppetto di allegri ragazzi non più giovanissimi ma con grinta da vendere e che si ritrovano, loro malgrado, coinvolti in un casino di notevoli proporzioni. Nel vederli in azione è impossibile non pensare a un’altra celebre banda cinematografica, quella di Ocean, oppure a quella degli Expandables (I mercenari) di Stallone, entrambe frequentate da Willis. Con un perfetto alternarsi di azione e ironia, Red porta con una buona dose di coraggio degli ultracinquantenni alla ribalta, in una Hollywood sempre più patinata e governata da leggi proprie e insindacabili quando si tratta di bellezza.
Il regista tedesco dal cognome improferibile Robert Schwentke, dopo aver diretto Jodie Foster nel thriller Flightplan dimostra così di avere ancora parecchio da dire e ancor più da mostrare. La sua Task force di agenti pensionati, liberamente tratta dall’omonima miniserie a fumetti edita dalla DC Comics creata da Warren Ellis e Cully Hamner, funziona alla grande. Ritmo, risate, attori immensi che si dimostrano tali una volta di più interpretando personaggi sopra le righe. E Bruce Willis che nel ruolo dell’uomo che non deve chiedere mai è sempre perfetto, nonostante l’età, nonostante i (mancati) capelli: a lui basta solo uno sguardo. Lo stesso che è bastato a noi per lasciarci sedurre da questo film.
Voto 7
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
La vita da pensionati? Altro che noiosa! Parola di Bruce Willis, protagonista di una Spy-comedy coi fiocchi.
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