Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Che il cinema italiano abbia scoperto il sequel selvaggio non è una novità, così come la sua reticenza nell’utilizzare un banale “2” dopo il titolo per indicare che la minestra è cambiata, ma solo nel condimento. Carlo Vanzina firma il sequel di quell’Ex campione di incassi due anni fa, regalandoci l’ennesimo clone della commedia a episodi incrociati tanto cara alla Brizzi-Veronesi generation. Proprio di Brizzi era il primo capitolo, del 2009, e per la prima volta lòa firma Vanzina viene associata a un seguito di un film di qualcun altro. Allessandro Gassman unico trait d’union tra i due film, seppure in un ruolo diverso da quello del primo capitolo, per un’operazione che è così meramente commerciale da rasentare l’inutilità.
Tradimento e separazione al centro delle storie che si intrecciano, cinque storie con un cast vanziniano e televisivo al massimo, privo di ogni minima critica sociale e approfondimento che Brizzi aveva infuso nel primo film seppur col contagocce. Ex 2 è poco più (a tratti persino poco meno) di un cinepanettone metropolitano, dove ancora non si mangia il pandoro ma si ride di noia per un’ora e mezza che può essere tranquillamente evitata.
Voto 4
Appassionato di pop a trecentosessanta gradi, ama il cinema d'evasione, l'animazione e i film che non durino più di due ore.
Carlo Vanzina raccoglie la staffetta di Fausto Brizzi per un seguito dettato dagli incassi.
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