Winona Ryder e Valerio Mastandrea al Lido

Di Carolina Tocci
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Abitino nero minimal, occhioni neri quasi sempre spalancati e un sorriso contagioso, è apparsa così Winona Ryder ai fotografi che la aspettavano impazienti. A Venezia per presentare il film drammatico The Iceman, Fuori Concorso, con lei c’erano il regista Ariel Vromen e gli altri interpreti Michael Shannon e Ray Liotta (assente il resto del cast, tra cui figurano Chris Evans, James Franco e Benicio Del Toro). The Iceman racconta la vera storia di Richard Kuklinski, marito amorevole, padre devoto e spietato killer su commissione (si pensa che tra il 1954 e il 1985 abbia ucciso più di duecento persone).



“Sono stata attratta immediatamente da questa storia – ha sottolineato Winona Ryder, che nella pellicola interpreta Deborah Kuklinski, moglie di Richard, durante la conferenza stampa di presentazione del film. “Del resto ho sempre voluto lavorare con Michael (Shannon, ndr), ma sono anche stata attratta dall’ambiguità del ruolo stesso. Una persona, come la moglie di Kuklinski, che vive di denaro sporco e sembra esserne inconsapevole, senza interrogarsi mai sull’origine di quei soldi”.

Ma oggi al Lido, nella sezione Orizzonti, è stato presentato anche Gli equilibristi, pellicola di Ivano De Matteo (era Fischio in Velocità massima di Daniele Vicari) con Valerio Mastandrea e Barbora Bobulova. L’attore romano questa volta veste i panni di un uomo che, in seguito ad un tradimento, è costretto a separarsi dalla moglie e dai figli e, giorno dopo giorno, scivola in un baratro andando ad affollare l’esercito dei nuovi poveri dell’ex ceto medio che mangiano alle mense di Sant’Egidio e dormono in macchina.

“Le famiglie come quella che ho voluto raccontare io sono tantissime: non arrivano a duemila euro al mese, quando per l’Istat 2.078 euro è il costo medio di una famiglia. Così, tra affitti o mutuo, spese per i figli, bollette si va sempre in rosso”, ha spiegato il regista il cui ultimo film, La bella gente, applaudito e premiato in diversi festival europei, non si è ancora mai visto in Italia. “Dopo la crisi economica – ha continuato durante la conferenza stampa – arriva lo scollamento emotivo, come tanti italiani che ho conosciuto in queste mense, c’è vergogna e imbarazzo di farsi vedere così e quindi ci si isola. Il nostro protagonista rifiuta di incontrare i figli e la moglie, scappa da loro per pudore e questi si convincono che si è rifatto una vita quando in realtà non è così”.

Tra i protagonisti di questo secondo giorno di Festival, anche Michael Cimino (Il cacciatore, L’anno del dragone), il regista, sceneggiatore e produttore americano visionario e provocatorio che nel pomeriggio ha ricevuto il Premio Persol, attribuito “con l’intenzione di celebrare una leggenda del cinema internazionale”.

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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