Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Un adorabile orsacchiotto di peluche che dice I love you se gli schiacci la pancia. Questo è Ted. Nei primi dieci minuti del film. Ma poi un miracolo di Natale politicamente scorretto gli fa prendere vita e, con questa, ironia, un nutrito portfolio di parolacce e volgarità, la passione per lo sport e, naturalmente, per il sesso. Il primo film live action del creatore de I Griffin (e neoeletto presentatore della prossima edizione degli Oscar) Seth MacFarlane punta a raccontare l’improbabile amicizia tra John (Mark Wahlberg), trentacinquenne immaturo, e Ted, il suo orsetto di peluche parlante. John trascorre gran parte delle sue giornate a fumare erba, ubriacarsi e guardare film insieme a Ted, trascurando sia il suo lavoro che la sua fidanzata Lori (Mila Kunis). E mentre il momento in cui dovrà scegliere se restare con l’amico Ted o voltargli le spalle ed abbracciare una vita più responsabile sposando la sua compagna, si avvicina, due minacce si palesano all’orizzonte. Joel McHale, il viscido capoufficio che insidia Lori e uno psicopatico interpretato da Giovanni Ribisi, intenzionato a rapire Ted per regalarlo a suo figlio.
Con questa commedia decisamente per adulti che si fa strada tra gag volgari, dialoghi sboccati e infiniti riferimenti a cinema e serie tv degli anni Ottanta (Star Wars in primis), Seth MacFarlane conferma il suo talento poliedrico non solo scrivendo la sceneggiatura di Ted, insieme ai suoi collaudati collaboratori televisivi Alec Sulkin e Wellesley Wild, ma interpretato l’orsacchiotto in motion capture e dandogli la sua voce (che nella versione italiana del film è sostituita da quella di Mino Caprio, storico doppiatore di Peter Griffin). Se le doti multiformi di MacFarlane rimangono indubbie (anche se siamo lontani da alcune puntate de I Griffin), alcune perplessità sorgono sul modo in cui ha sviluppato la narrazione. In Ted infatti c’è una prima parte in cui l’immaturità del comune maschio americano viene messa alla berlina attraverso battute pecorecce ma efficaci, e una seconda in cui il divertissement scompare quasi del tutto e viene rimpiazzato da una commediola inutilmente melensa che stravolge il senso iniziale del film. Il cast poi non brilla, con i due protagonisti in carne ed ossa, Mark Wahlberg e Mila Kunis, che risultamo molto meno credibili dell’orso animato in CGI.
In conclusione, Ted è una commedia romantica con tante parolacce, alcuni momenti divertenti, e un’idea originale alle spalle. Noi lo abbiamo visto in lingua originale, con i dialoghi infarciti di giochi di parole e riferimenti a personaggi della cultura americana, e alcune battute sono davvero divertenti. Ci auguriamo che i doppiatori italiani siano riusciti in questa non facile impresa.
Voto 6
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
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