Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Un papà burbero e severo, una mamma dolce e affettuosa, una nonna simpatica e grintosa, e tre figli: la più piccola, agguerrita e vivace, il mediano, un po’ tonto, e la più grande, ribelle e sognatrice. Questi sono i Croods, la famiglia preistorica di casa DreamWorks (Le cinque leggende). Nati dalle brillanti menti di Kirk DeMicco e dell’ex Monthy Python John Cleese, a cui si è unito successivamente l’ex disneyano Chris Sanders (Lilo e Stitch, Dragon Trainer), i sei simpatici personaggi vivono in un’era preistorica detta Croodaceo, dove regnano strane e variopinte creature come l’orsogufo, il papparnivoro e il cucciodrillo, quando il pianeta Terra non era ancora diviso negli odierni cinque continenti. Scopo delle loro giornate è sopravvivere alla notte e procurarsi il cibo di giorno, seguendo le rigide regole di papà Grug, piuttosto restio alle novità, viste come una potenziale minaccia per la famiglia che deve restare unita e rintanata nell’oscura e sicura casa-caverna. Una notte la giovane Hip, stanca dei dettami del padre, esce di nascosto per curiosare, e conosce il bel Guy, un giovane intelligente e perspicace, scopritore del fuoco, delle scarpe e di un’importante verità: la Pangea è terminata, e grandi terremoti stanno per sconvolgere il pianeta. Stavolta la famiglia Croods non sarà più al sicuro nell’oscura e fredda caverna, e per la prima volta dovrà affrontare la sfida più grande di tutte: non avere più paura di oltrepassare i limiti, quelli propri e quelli che il mondo circostante ha imposto loro.
Alzi la mano chi non ha mai osato venir meno a una regola imposta da un genitore. E anche chi non ha mai provato a sfidare un limite, scoprendo con adrenalinica soddisfazione quanto sia bello riuscire a raggiungere un obiettivo, dopo aver percorso una strada tortuosa e ripida. Ecco, vi sentite un po’ come la ribelle Hip, la più grande dei tre giovani Croods, una ragazza alle prese con la più normale e moderna (seppur preistorica) delle famiglie, in cui non mancano conflitti quotidiani e dove gli eccessi di affetto arrivano a volte a ostacolare la vita di chi, giovane e sognatore, spera di liberarsi dalle catene familiari per volare lontano e inseguire il proprio futuro. Impossibile non andare con la mente a I Flinstones o al franchise de L’era glaciale, ma ne I Croods l’elemento sarcastico è di gran lunga più accentuato e non mancano le situazioni tipiche della comicità slapstick.
Il messaggio e la morale del film, destinato a genitori e figli, magari non sarà originale (ai primi viene chiesto di lasciare ai secondi la libertà di scegliere, mentre ai secondi di ringraziare ogni giorno i primi per la loro presenza e il loro affetto), ma come in ogni fiaba che si rispetti, funziona. Il consiglio dispensato è quello di non smettere mai di sognare e di perseguire con costanza e tenacia i propri obiettivi, perché un giorno saranno giustamente ricompensati e compresi.
La forza del nuovo cartoon targato Dreamworks Animation, oltre alla sorprendente tecnica di animazione che si unisce a un 3D di rara funzionalità e forza visiva, risiede principalmente nel tipo di regia dinamica, inedita per un film d’animazione, scandita da un ritmo serrato degno delle migliori pellicole d’azione live action. Il tutto condito da una buona dose di irriverente umorismo, grazie soprattutto alla ormai consolidata pratica di rendere i personaggi secondari più simpatici e divertenti dei personaggi principali (l’energica Nonna Gran e il tenero bradipo Laccio, inseparabile compagno di viaggi dell’intelligentissimo Guy). Insomma, preparatevi ad essere trasportati in un mondo fantastico abitato da strane creature e in cui tutto è colore, armonia e divertimento.
Voto 7
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