L’affaire Woody Allen

Di Carolina Tocci
Share

Se ne parla tanto in questi giorni, delle accuse mosse da Dylan, figlia adottiva di Woody Allen e Mia Farrow, al suo patrigno. Accuse molto pesanti, di molestie sessuali che risalirebbero al 1992, quando lei aveva sette anni. Sabato 1° febbraio una lettera scritta da Dylan Farrow è stata pubblicata su uno dei blog ospitati sul sito del New York Times, quello a firma del giornalista Nicholas Kristof. Nelle lettera, la ragazza che oggi ha 28 anni, ha accusato Allen di averla molestata sessualmente nel 1992, riportando l’attenzione su una storia di cui si è continuato a parlare da quando Allen e la Farrow divorziarono nel 1993. Una lettera che inizia con una precisazione da parte di Kristof in cui si legge: «È importante sottolineare che Woody Allen non è mai stato accusato formalmente di questo e ha sempre negato tale reato».

E poi le parole di Dylan, con le accuse mosse al regista e attore newyorkese:



Qual è il vostro film preferito di Woody Allen? Prima di rispondere dovreste sapere che quando avevo sette anni, Woody Allen mi prese per mano e mi portò in una piccola soffitta al primo piano di casa nostra, mi disse di stendermi e di giocare con il trenino di mio fratello. Quindi abusò sessualmente di me, e mi parlò mentre lo faceva, sussurrandomi che ero una brava bambina, che questo sarebbe stato il nostro segreto, e mi promise che saremmo andati insieme a Parigi e io sarei stata una grande attrice nei suoi film. Ricordo che fissai quel trenino girare in tondo lì in soffitta, e ancora oggi mi viene difficile guardare i trenini“.

Dylan scrive anche che, negli anni seguenti alla vicenda, sviluppò disturbi alimentari e autolesionistici, e che sentire dei successi ottenuti dai film di Woody Allen non hanno fatto che peggiorare le sue sofferenze. Alla fine della lettera, Dylan, si rivolge agli attori e alle attrici che hanno lavorato con il suo patrigno:

E se fosse successo a tuo figlio, Cate Blanchett? Louis CK? Alec Baldwin? Se fosse successo a te, Emma Stone? O a te, Scarlett Johansson? Tu mi conoscevi quando ero una bambina, Diane Keaton. Ti sei dimenticata di me?“.

Woody Allen e Mia Farrow ebbero una relazione durata dodici anni, dal 1980 al 1992. Ebbero un figlio nel 1987, Ronan Farrow (anche se di recete Mia ha gridato ai quattro venti che è figlio suo e di Frank Sinatra, non di Allen) e ne adottarono altri due, Moses e Dylan. Dopo il divorzio, Allen sposò Soon-Yi Previn, una delle figlie adottate dalla Farrow durante un suo precedente matrimonio con il compositore e direttore d’orchestra André Previn.

Dopo che l’articolo con la lettera accusatoria ha fatto il giro del mondo, un addetto stampa di Woody Allen ha risposto così:

Il signor Allen ha letto l’articolo e l’ha trovato falso e vergognoso. Risponderà molto presto. Nel frattempo è fondamentale che il vostro giornale riporti chiaramente questi fatti. All’epoca fu condotta un’indagine minuziosa da esperti indipendenti scelti dal tribunale. Gli esperti hanno concluso che non c’era alcuna prova credibile di molestie; che Dylan Farrow non era in grado di distinguere tra fantasia e realtà; e che Dylan Farrow era stata probabilmente influenzata dalla madre, Mia Farrow. Non è mai stata depositata nessuna accusa“.

Frank Sinatra e Ronan Farrow. La somiglianza c'è!

A questo punto entra in scena l’altro figlio adottivo di Allen e della Farrow, Moses, 36 anni, fratello maggiore di Dylan. Il ragazzo, in un’intervista rilasciata martedì a People, ha preso le difese del patrigno, raccontando al magazine americano che le molestie sulla sorella Dylan da parte di Allen non  sono mai avvenute. Ma non è tutto, perché Moses ha accusato Mia Farrow di aver sempre cercato di fare di tutto per mettere i figli contro il padre:

Mia madre mi spinse insistentemente a odiare mio padre per aver distrutto la famiglia e aver molestato sessualmente mia sorella, e per lei io l’ho odiato per anni; ora capisco che fu un modo vendicativo di fargli pagare il fatto di essersi innamorato di Soon-Yi … È ovvio che Woody non ha molestato mia sorella. Lei gli voleva bene e non vedeva l’ora di vederlo, quando lui veniva a trovarla. Non si è mai nascosta da lui finché nostra madre non è riuscita a creargli attorno un’atmosfera di paura e odio. Il giorno di cui parla Dylan, in casa eravamo in sei o sette. Eravamo tutti in camere aperte e nessuno, né mio padre né mia sorella, era chiuso in una stanza. Mia madre era uscita a fare shopping. Io non so se mia sorella davvero creda di esser stata molestata o se stia cercando di compiacere mia madre. Avere mia madre dalla tua parte era una motivazione molto potente, dato che averla contro era terribile“.

Moses Farrow

Moses Farrow

Immediata la risposta di Dylan, sempre sulle pagine di People, che ha risposto al fratello dicendo:

I miei ricordi sono la verità e sono i miei, ci convivrò per il resto della mia vita, e mia madre non mi ha mai cacciato in testa falsi ricordi“.

Insomma la battaglia tra Allen, la Farrow e Dylan sembra essere davvero una di quelle storie senza fine. E probabilmente avrà delle ripercussioni sull’imminente notte degli Oscar. L’ultimo film del regista, Blue Jasmine, è in corsa per il riconoscimento alla Miglior attrice, Kate Blanchett, e alla Miglior Sceneggiatura Originale. Ora toccherà ai seimila membri della Association of Motion Picture Arts and Sciences giudicare se sia il caso di separare l’uomo (che a livello giuridico, lo ricordiamo, non è accusato di nulla) dall’artista.

Share

Comments

About author

Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

+ 73 = 76

Per offrirti il miglior servizio possibile il sito utilizza i cookie. Proseguendo la navigazione, ci autorizzi a memorizzare ed accedere ai cookies di questo sito web. Leggi l'informativa

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Chiudi