Olivia Musini, la produttrice in cerca di storie. L’intervista

Di Carolina Tocci
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Dei tanti settori che compongono la settima arte, quello della produzione è forse uno dei meno trattati, pur ricoprendo un’importanza fondamentale nella realizzazione di un film. Spesso lontano dalle luci dei riflettori, il produttore è colui che si occupa del lavoro più strettamente imprenditoriale, del reperimento dei finanziamenti e di seguire un progetto dalla fase di gestazione fino all’uscita in sale.  Abbiamo fatto due chiacchiere con chi questo lavoro lo conosce bene, la produttrice Olivia Musini, di Cinemaundici, società fondata nel 1998 che ha prodotto titoli quali La bellezza del somaro di Sergio Castellitto, Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi, e Anita B. di Roberto Faenza e anche dell’atteso film dei Taviani, Maraviglioso Boccaccio, ispirato al Decamerone.

Ci racconti quali sono i requisiti che un film deve avere per fare breccia nel tuo cuore?
Punto sulle storie e sui registi, devo sentire che hanno qualcosa da raccontare e che sanno come raccontarlo. Devo percepire da subito entusiasmo e passione. Le storie che sviluppo appartengono a generi molto diversi tra loro. Il punto di forza lo cerco nelle idee e nelle capacità comunicative degli autori. Dato che lavoro molto con registi esordienti, difficilmente posso basarmi su lavori pregressi: quindi il primo incontro diventa fondamentale.



In Italia il lavoro del produttore è cambiato molto, soprattutto negli ultimi 15 anni. Su che cosa si punta oggi?
Sul fare film che siano il più esportabili possibile. Storie con respiro universale che rendano possibile coproduzioni con paesi esteri, la vera forza sta nell’avere un progetto che abbia appeal internazionale per coinvolgere partner stranieri. La coproduzione sta diventando sempre più l’unica strada percorribile. Pochi film italiani non rientrano in queste dinamiche e si tratta per lo più delle grandi commedie estremamente “italiane”.

In un periodo così difficile soprattutto economicamente, chi è che investe in un settore “non primario” come il cinema?

Un metodo di finanziamento che funziona bene è quello del tax credit esterno (formula secondo la quale il credito di imposta spetta all’investitore “esterno”, ovvero diverso dal produttore cinematografico, che fornisce un apporto di capitale alla realizzazione di un film, non superiore al 49% del relativo costo di produzione, ndr). Non solo le banche ma sempre più anche molte aziende italiane utilizzano questo metodo.

Cos’è che manca ai produttori italiani secondo te?
Una cosa di cui sento un po’ la mancanza è la collaborazione. In altri paesi europei le coproduzioni avvengono anche all’interno dello stesso paese, più produttori lavorano sullo stesso film dividendosi rischi e lavoro. In Italia si tende a lavorare ognun per sé, mentre in alcuni casi sarebbe interessante collaborare tra noi. Ovviamente non puó valere per tutti i film, ma su alcuni progetti potrebbe essere utile. E poi è così stimolante lavorare con altri produttori.

A questo proposito, sei reduce dal Festival di Cannes e in particolare da Producers on The Move, l’appuntamento organizzato dall’European Film Promotion a supporto dei produttori europei. Ci racconti in che cosa consiste e che tipo di esperienza è stata per te parteciparvi?
È stata davvero un’esperienza positiva e interessante. Producers on the move seleziona un produttore emergente per paese europeo, quest’anno eravamo in ventiquattro. Sono stati due giorni di incontri durante i quali ci siamo confrontati sulle possibilità di coproduzione e reperimento di fondi, sulle condizioni per ottenerli e sulle dinamiche di ogni singolo paese. E poi abbiamo creato un network che tornerà senz’altro utile negli anni. Inoltre è un’iniziativa che offre una grande visibilità ai produttori selezionati: insomma un’ottima promozione!

Sappiamo che ultimamente sei stata anche in Toscana, sul blindatissimo set di “Maraviglioso Boccaccio”, il nuovo film dei fratelli Taviani. Che cosa puoi dirci a riguardo?
Si tratta di un progetto di cui siamo molto fieri, un grande film in costume con un cast veramente ricchissimo: da Kim Rossi stuart a Riccardo Scamarcio, da Jasmine Trinca a Kasia Smutniak, senza dimenticare Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Vittoria Puccini, Michele Riondino e tanti altri nomi del nostro cinema. Girato tra Firenze e Pistoia, il film si avvale di location davvero molto suggestive. Insomma ci sono tutti gli elementi, a partire naturalmente dagli immensi fratelli Taviani, perchè questo sia il film “Maraviglioso” che tutti ci aspettiamo.

Cosa bolle in pentola nel futuro prossimo?
Tanti progetti in sviluppo, per lo più opere prime e seconde e tutte in coproduzione! Per il momento è ancora presto, finchè non li vedo partire, per scaramanzia preferisco non pronunciarmi!

Chi è Olivia Musini
Laureata al corso CLEACC (Economia per la arti la cultura e le comunicazioni) presso l’università Luigi Bocconi di Milano. Dopo aver lavorato 3 anni presso il reparto di produzione in Warner Bros, prima a Parigi e poi a Roma, consegue il Master MegaPlus organizzato dal programma MEDIA. Nel 2010 entra nella società di produzione Cinemaundici. Nel 2013 lavora nel campo della distribuzione con la neonata società Good Films. Al momento si dedica esclusivamente all’attività di produzione con la Cinemaundici.

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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