Dopo l’Inghilterra, che ne aveva già proibito l’utilizzo nelle sale del paese nei mesi scorsi, ora ci si mettono anche gli americani a non “vedere di buon occhio” i Google Glass e gli altri device indossabili simili di ultima generazione, Mpaa e Nato hanno infatti dichiarato guerra ai portatori di Google Glass et similia per andare al cinema. La Motion Picture Association of America, che riunisce le major di Hollywood, e la National Association of Theatre Owners (l’associazione degli esercenti Usa) hanno adottato una politica di totale chiusura nei confronti di questi dispositivi che permettono di effettuare registrazioni e quindi di essere usati come strumento della pirateria audiovisiva.
Agli spettatori che saranno trovati in sala con i Google Glass o altri dispositivi analoghi sarà richiesto di spegnerli e di non riaccenderli fino alla fine della proiezione. Chi dovesse rifiutarsi di farlo, sarebbe invitato a lasciare la sala. Nel sospetto di un’attività di “registrazione illegale”, poi, i gestori delle sale potranno avvertire le forze di polizia che decideranno poi come procedere. I funzionari di MPAA e NATO hanno approvato la nuova regola nel corso di un incontro allo ShowEast in Florida, che si è svolto dal 27 al 30 ottobre: «La National Association of Theatre Owners e la Motion Picture Association of America – hanno scritto le due associaizoni in una dichiarazione congiunta – hanno una lunga storia di accoglienza dei progressi tecnologici e riconoscono il forte interesse dei consumatori per smartphone e dispositivi indossabili intelligenti. Tuttavia, nell’ambito dei nostri continui sforzi per garantire che non vengano registrati i film in sala, manteniamo una politica di tolleranza zero nei confronti dell’utilizzo di qualsiasi dispositivo di registrazione durante le proiezioni». Insomma niente sconti per il reato di pirateria audiovisiva per il quale, negli USA, si rischiano anche 3 anni di carcere.
Ma non si tratta solo di sale cinematografiche: alcuni bar e ristoranti a stelle e strisce infatti hanno deciso di vietare gli occhiali smart sia per tutelare la privacy degli altri clienti, che per il senso di asocialità che creano.
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