Senza un filo di trucco, visibilmente ingrassata e con lo sguardo perso nel vuoto: la reginetta delle commedie americane Jennifer Aniston sembra aver cambiato rotta. Lo ha fatto con Cake, dramma indie diretto da Daniel Barnz, con cui dal debutto a settembre del film a Toronto, si è inserita, secondo il giudizio di vari critici, nella corsa agli Oscar.
Il suo ruolo in Cake, che ha nel cast anche William H. Macy e Felicity Huffman, è quello di Claire, donna reduce da un grave incidente che l’ha resa fragile e dura al tempo stesso. L’unica persona che la sopporta ancora è Silvana (Adriana Barraza), la donna che l’aiuta in casa e l’accompagna, all’occorrenza anche a procurarsi in Messico gli antidolorifici con cui combatte il suo dolore cronico. La vita della protagonista si complica ancora di più quando inizia ad essere ossessionata, in sogni e allucinazioni, da Nina (Anna Kendrick), ragazza morta suicida che faceva parte del suo stesso gruppo di supporto per persone affette da dolore cronico. Claire decide di andare a conoscere il marito della giovane donna (Sam Worthington), che come lei è in cerca di risposte.
L’attrice, che in questi giorni è in tour promozionale anche per la black comedy Come ammazzare il capo 2, appena uscita negli Usa e dall’8 gennaio in Italia, ha spiegato di aver lavorato molto per prepararsi al personaggio in Cake: “Ho fatto lunghe ricerche per interpretare questa donna complessa e tormentata che è sopravvissuta a qualcosa di inimmaginabile. Lei affronta un viaggio che ha una sua bellezza, ma anche difficile, duro e aspro. Mi ha coinvolto totalmente come interprete e mi ha portato a utilizzare strumenti diversi come attrice. Ne ho amato ogni momento”.
“Quando ho letto la sceneggiatura, ero pronta a scomparire nel ruolo – ha spiegato l’attrice in una delle anteprime con cui sta promuovendo il film negli Usa -. Recitare per una volta senza make-up è stato favoloso, come un sogno, stimolante e liberatorio”. Le voci di una possibile nomination “mi rendono umile e mi gratificano. Fa piacere anche solo essere considerata all’altezza di quel gruppo”.
(ANSA)
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