MIA Market 2019: la quinta edizione sarà dal 16 al 20 ottobre
— 2 giugno 2019Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
Terremoto a Hollywood a causa di una grave violazione della privacy attuata negli ultimi giorni da misteriosi hacker. Dopo il clamoroso furto di immagini private e senza veli di molte dive, avvenuto nei mesi scorsi, adesso ad essere spiati sono stati i server della Sony Pictures, come vi avevamo raccontato, e in particolare le mail inviate tra produttori e star. Tra le molte missive, pubblicate dal sito Gawker, stanno facendo chiacchierare soprattutto quelle di Scott Rudin.
Il produttore della Sony, scrivendo di recente al presidente della major Amy Pascal in merito al biopic su Steve Jobs, scritto da Aaron Sorkin, al quale stavano lavorando insieme. David Fincher si era tolto come regista, poi Christian Bale come protagonista, erano stati rimpiazzati da Danny Boyle e si cercava di inserire nel cast Michael Fassbender. Ora il progetto è passato nelle mani di Universal. Per questo Rudin accusa la Pascal in una mail al vetriolo: «Hai distrutto i tuoi rapporti con metà della città per come ti sei comportata con questo film, e se non pensi che sia vero, aspetta e vedrai… Ti sei comportata in modo abominevole, ci vorrà davvero molto tempo prima che io dimentichi quello che hai fatto a questo film e in che posizione ci hai messi»
Ma i litigi tra i due erano iniziati mesi prima, come conferma questo scambio di mail avvenuto lo scorso febbraio, dopo che Angelina Jolie voleva che David Fincher la dirigesse in Cleopatra, invece di assumersi la regia di Jobs. Rudin disse alla Pascal «di dare una calmata ad Angie prima che rendesse difficile a David dirigere Jobs».
Definendo la Jolie «una mocciosa viziata con poco talento», sollevando un polverone mediatico e un incidente diplomatico senza eguali. E ancora: «Non c’è nessun film da fare su Cleopatra. Sarebbe assurdo vista la pazzia e l’io tendente alla furia di questa donna».
La Jolie, per il momento, non ha commentato l’accaduto. Ma la signora Pitt non è la sola star finita in questa sgradevole vicenda. Oltre alle scomode mail di Scott Rudin sono state diffuse anche altre informazioni private, come dettagli sui cachet degli attori, numeri di telefono personali (tra cui quelli di Brad Pitt e Julia Roberts), budget stanziati per film da girare, sceneggiature e persino i nomi falsi utilizzati dai divi per non farsi riconoscere in hotel.
L’ attacco continua ad essere imputato ad hacker nordcoreani, anche se la Corea del Nord si è dichiarata assolutamente estranea all’accaduto. Il motivo? L’imminente uscita, negli USA il giorno di Natale, di The Interview di Seth Rogen e James Franco, in cui viene messa in scena l’uccisione del leader Kim Jong-un ad opera della CIA.
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