Non si placano le polemiche attorno a The Hateful Eight, nuova pellicola di Quentin Tarantino che sarà nelle nostre sale dal 4 febbraio. Se infatti ultimamente si è parlato della mancata attenzione che l’Academy ha dimostrato nei confronti del film (che ha ricevuto solo tre nomination: Migliore colonna sonora di Ennio Morricone Attrice Non Protagonista Jennifer Jason Leigh e Migliore Fotografia di Robert Richardson e non per le categorie principali come la Sceneggiatura, a cui Tarantino è ormai abbonato, Miglior Film o Migliore Regia), nelle ultime ore sta prendendo piede un’ipotesi che ci auguriamo vivamente non trovi alcuna conferma.
Dopo la scelta di Tarantino di scendere in piazza a New York contro le violenze gratuite della polizia nei confronti della popolazione afroamericana, lo scorso ottobre, i sindacati avevano invitato i cittadini a boicottare The Hateful Eight e il regista a chiedere pubblicamente scusa per essersi schierato contro di loro, altrimenti se ne sarebbe pentito. Ora che il film è uscito negli States e che non sta riscuotendo il successo sperato (a fronte dei 44 milioni di dollari di budget, ne ha incassati appena 47 dopo tre settimane di programmazione, nonostante le sale che lo proiettano in 70mm abbiano registrato quasi sempre il tutto esaurito), le forze dell’ordine statunitensi si sono pubblicamente vantate del flop.
Ecco cosa ha dichiarato Patrick Lynch, presidente della Patrolmen’s Benevolent Association, la più vasta associazione delle forze dell’ordine di New York City: “Con quasi un milione di agenti di polizia in questo paese, ognuno dei quali ha una famiglia e degli amici che li supportano, l’impatto economico della polizia su un prodotto è immenso. Il boicottaggio del film dell’odiatore di poliziotti Quentin Tarantino è la dimostrazione del nostro potere economico“.
Non vogliamo pensare che un’associazione come l’Academy si sia lasciata coinvolgere in questa storia a dir poco disdicevole, davvero meglio pensare che The Hateful Eight non sia stato preso in considerazione per le nomination nelle principali categorie perché effettivamente non lo meritava.
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