Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
La riscrittura del linguaggio cinematografico attraverso una particolare tecnica narrativa: una disciplina in cui i cineasti russi sono campioni da sempre. Da Ejzenštejn a Vertov, da Tarkovskij a Sokurov passando per Kon?alovskij il cinema russo, quando gli è stato concesso, è sempre andato alla ricerca della sperimentazione visiva, adottando soluzioni e trovate a volte estrose che garantissero alle opere freschezza e originalità. Senza il bisogno di dover accostare il nome del giovane Ilya Naishuller a quelli sopraccitati, bisogna riconoscere che questo trentenne di origine moscovita ma cresciuto a Londra, ha avuto coraggio a realizzare Hardcore!, primo action girato interamente in soggettiva. Non è la prima volta che un film viene realizzato utilizzando questa tecnica: lo aveva fatto Robert Montgomery nel 1947 con Una donna nel lago, Aleksandr Sokurov nel 2002 con Arca Russa (un’ora e quaranta di piano sequenza in soggettiva) e, più di recente, Gaspar Noé con quel melodramma psichedelico che è Enter The Void, solo per citarne alcuni. Ma in Hardcore! il desiderio di sperimentazione è corroborato da un presente che non si accontenta più del 3D per garantire allo spettatore un’esperienza immersiva al cinema e che guarda alla realtà aumentata come al solo step da compiere (la pellicola di Naishuller è stata realizzata con delle GoPro, come viene spiegato in QUESTO VIDEO).
Nato dal videoclip Bad Motherfucker del gruppo punk Biting Elbows di cui Ilya Naishuller è il frontman, Hardcore! è stato concepito in ogni suo aspetto per far “credere” allo spettatore di essere egli stesso il protagonista. “Non ricordi nulla. Sei appena stato salvato da tua moglie che ti ha riportato in vita (Haley Bennett). Lei sostiene che ti chiami Henry. Dopo 5 minuti vieni colpito, tua moglie rapita, e forse è il caso che tu vada a riprendertela. Chi l’ha rapita? Il suo nome è Akan (Danila Kozlovsky), un folle personaggio a capo di un gruppo di mercenari e con un piano per dominare il mondo. Ti trovi a Mosca, città a te sconosciuta e tutti intorno vogliono ucciderti. Tutti tranne un misterioso alleato inglese di nome Jimmy (Sharlto Copley). É probabile che lui sia dalla tua parte, ma non ne sei sicuro. Se riuscirai a sopravvivere alla follia, e a risolvere il mistero, potrai probabilmente capire il tuo obiettivo e la tua vera identità. Buona Fortuna. Ne avrai parecchio bisogno“. Anche la sinossi è in soggettiva!
Naturalmente è tutta un’illusione. Per ovvie ragioni il protagonista e lo spettatore non possono coincidere. Ma andando oltre l’aspetto prettamente linguistico, la frenesia ossessiva che attraversa Hardcore! in tutta la sua durata, unita al desiderio di portare l’occhio oltre i confini del filmabile, è sì un’operazione innovativa e necessaria, ma è anche estremamente faticosa da seguire. Un’ora e mezza è decisamente troppo per questa sorta di videogame live-action in chiave pop che punta tutto su azione e violenza.
Gli appassionati di videogiochi impazziranno nel ritrovare nel film quella sintassi e quella struttura alla base di ogni sparatutto in prima persona che si rispetti, gli altri usciranno dal cinema un po’ più storditi di come erano entrati.
Voto 6
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
Il film in prima persona ispirato ai videogiochi che apre la strada a un nuovo modo di fare cinema.
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