Netflix ha annunciato di aver acquistato i diritti globali di The Other Side of the Wind, film mai terminato da Orson Welles (che morì nel 1985 lasciandolo incompiuto a causa di problemi economici). Questo vuol dire che la società finanzierà non solo il completamento della pellicola, ma anche il restauro del girato di Welles. L’opera sarà poi rilasciata sulla piattaforma streaming.
The Other Side of the Wind (il cui protagonista doveva essere John Huston) racconta la storia di un anziano regista di Hollywood, Jake Hannaford, che cerca di tornare sulla breccia con un’ultima opera, intitolata appunto The Other Side of the Wind, ma muore la notte dopo la festa di compleanno per i suoi 70 anni. Il film è stato girato con uno stile molto personale, che alterna fiction e documentario, oltre a vari stili di ripresa, in vari formati (da 8 a 16, fino a 35mm), a colori e in bianco e nero.
1.083 bobine sono state portate da Parigi a Los Angeles: si tratta dell’intero film, già tutto girato da Welles ma non montato (e non è cosa da poco), quindi si tratta di decidere cosa mettere dentro e cosa lasciar fuori e, soprattutto, dare un ordine a tutto il materiale, meglio se come lo avrebbe fatto lo stesso regista. Un’impresa che definire titanica è poco, anche se sicuramente le numerose note lasciate da Welles, insieme al contributo di Peter Bogdanovich (regista e attore, amico di Welles e profondo conoscitore della sua opera) si riveleranno più che utili per portare a termine il progetto.
“Un giorno, dopo una pausa dalle riprese” – ha raccontato Bogdanovich – “Welles mi disse sibillino: Se mi dovesse succedere qualcosa, voglio che sia tu a finirlo. Gli promisi che lo avrei finito e dieci anni dopo, quando Welles morì, il film finì in una cassaforte a Parigi, per una questione non risolta di diritti di proprietà della pellicola. Un film finito, per quanto riguarda il girato, Welles riuscì a montare solo 45 minuti di tutto il materiale e io recentemente ho potuto visionare questo montaggio“.
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