Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Quest’anno tutti ad Antigua! Tanto ormai un posto vale l’altro. Tutto già visto, dalla struttura (anche questa a episodi) ai personaggi appena accennati; dalle battute demenziali alle bellezze scollacciate di turno, senza arte nè parte. Il fatto che questo filone continui ad esser definito Commedia all’italiana ci crea un indicibile fastidio, dato che manca, oltre a tutto il resto, l’elemento principale che dovrebbe distinguere una commedia dagli altri generi: il far ridere. In Un’estate ai Caraibi al massimo si sorride. Le battute degne di nota si contano sulle dita di una mano e appartengono agli attori più navigati del cast, Gigi Proietti e Carlo Buccirosso in primis. Dietro c’è tutto il resto.
L’apice del trash arriva quando meno lo si aspetta: un cameo in cui appare il sosia di Berlusconi! Quello che ne esce fuori è il ritratto di un’Italietta in cui stentiamo davvero a credere che qualcuno possa riconoscersi. Tutto rimane sospeso in una squallida mediocrità. Se il tentativo dei Vanzina di voler allungare la stagione cinematografica portando gente nelle sale in estate, non è condannabile, lo è sicuramente il risultato ottenuto. Che amarezza!
Voto 3
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