Amore 14

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Carolina (detta Caro) ha tredici anni, la “erre” moscia, due amiche del cuore (Claudia, detta Clod e Alice, detta Alis) e una famiglia alle spalle su cui poter contare. Alle prese con la scuola, le feste, le prime cotte e le prime delusioni e il grande amore (Massimiliano, detto Massi), Carolina imparerà presto che la vita non è proprio come nei libri di Federico Moccia… ma forse la sua sì.



Amore 14 è uno di quei film che non stupisce affatto, nonostante la ridicola semplicità con la quale vengono portate avanti le situzaioni. Perché anche i precedenti film di Moccia sono così, disadorni e bidimensionali, forse più delle pagine dei libri da cui sono tratti. Ci troviamo davanti a un prodotto classista, fastidiosamente e inutilmente snob. Gli adolescenti di Moccia, privi di ogni personalità, vanno avanti a cliché; c’è la ragazzina un po’ in carne a cui piace mangiare, quella più carina che veste sempre alla moda (“Alis, sembri proprio Paris Hilton!” “Grazie!”), la secchiona bruttina, e via dicendo.

Il mondo patinato in cui vivono Caro e le sue amiche viene messo in contrapposizione con quello del figlio del benzinaio e dei suoi amici, coatti di periferia (che in Amore 14 è estesa a tutti i quartieri che non rientrano nella zona nord di Roma, luogo eletto in cui vivono Carolina e il suo mondo incantato) divoratori di Kebab, con annesso alito al profumo di cipolla. Questa inesistente realtà, come se non bastasse, viene farcita di un product placement selvaggio (Tim e Apple, tanto per fare qualche nome) più invasivo di un dito nell’occhio.

Stendiamo un velo pietoso sulla tecnica narrativa adottata da Moccia regista, che porta avanti questa fiera dei messaggi sbagliati con serafica indifferenza. Lontano anni luce dalla freschezza di idee del padre (il Pipolo autore, insieme con Castellano, di alcune delle migliori commedie all’italiana degli anni Settanta-Ottanta), riconosciamo a Federico Moccia almeno il merito di essere riuscito a realizzare una sorprendente operazione commerciale. Agli adolescenti il giudizio definitivo.

Voto 3

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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